Corpus Domini, tra fede e tradizione.

Pubblicato giorno 30 giugno 2025 - Senza categoria

 

Corpus Domini, tra fede e tradizione.

Sant’Agnello-Colli di Fontanelle.  È appena terminata la festa del Corpus Domini nella nostra Parrocchia “Natività di Maria Vergine”, ai Colli di Fontanelle e, a testimoniarne la solennità per il paese, oggi restano i bellissimi tradizionali altari che ancora si possono ammirare nelle due piazze principali del paese, per la bellezza artistica delle composizioni delle scene e per l’importanza dei significati religiosi che evocano.

Fatti con tecniche diverse (fiori e segature) su impalcature di legno alte, talvolta  anche più di 10 metri, rappresentano, con immagini e simboli, il tema religioso deciso dal Consiglio Pastorale: trattasi quest’anno del Giubileo che ci invita ad attraversare la Porta Santa come “Pellegrini di Speranza”.

Un altare è stato dedicato all’Amore di Dio per l’uomo e l’altro alla conversione di San Paolo.

A spiegarci il primo è Teresa Pontecorvo che dichiara:

-Il messaggio che ha ispirato l’ Altare del lato di “giù” del nostro Paese è così sintetizzabile: “Tu piangi e dici: “Non ce la farò!”. Dio ti guarda e dice: “Ce la farai perché io ti aiuterò!“.

E così, sospinti da questo messaggio, ci siamo ritrovati tutti Pellegrini desiderosi di sperimentare e di attuare  la Speranza nel concreto dei nostri giorni, ben sapendo che Speranza Cristiana, com’era solito ribadire Papa Francesco, non è un magico desiderio, un proposito immaginato affidato alla Sorte o a una cabala magica, ma è Verità, Vita, Certezza, Realtà.

Dunque, la nostra Speranza è la Croce dove Gesù si  è donato al mondo affinché noi potessimo ritrovarlo ad accoglierci ogni giorno della nostra Vita.

Per il  Mistero del Pane Spezzato e del Sangue Versato su questa Croce, noi Cristiani non saremo mai soli e indifesi.

Il tutto è rappresentato, mediante la simbologia religiosa e i colori del Giubileo, nel Viale di segatura sul quale si aprono le porte che ci portano all’altare dell’Eucarestia.

Tra i simboli è presente la “Goccia” che ci ricorda che la vera conversione  avviene nell’agire di tutti i giorni e che, grazie alla sinergia e alla collaborazione di tutti, si può realizzare l’ Oceano della Pace e della collaborazione.  I colori del Giubileo sono stati utilizzati per ricordare a tutti che il verde è simbolo dell’abbraccio, l’arancio del calore umano che rende concreto l’ Amore, il rosso della condivisione e l’azzurro della protezione amorevole di Dio Padre.

Nel pannello principale si staglia, nel cielo azzurro, la Croce di Gesù

che rappresenta la potenza Trina della Speranza: è Dio Padre che getta l’ancora alla quale si aggrappano i discepoli sulla nave in tempesta guidata alla salvezza dal Figlio Gesù; è lo Spirito Paraclito, la Forza che ci rende consapevoli che nessuno si salva da solo, ma  allo stesso tempo ognuno deve fare la propria parte per rimanere ancorati in Cristo.

Don Antonino De Maio, il nostro parroco, appassionato di mare ce lo ricorda spesso dicendoci: “Ci sono nodi e legami che servono a proteggere, a rinsaldare relazioni  e uomini”.

Ancore che, in questo particolare momento storico, noi dovremmo contribuire a gettare, affinché si realizzi la  Pace “Disarmante e Disarmata”, a dirla con papa Leone XIV, che tanti  auspicano dinanzi alla barbarie che invece si stanno perpetrando.

Nella simbologia c’è anche la colomba a ricordarci che ognuno di noi deve attivarsi per la pace: nessuno può solo attendere, ma ognuno deve attuare nel suo piccolo quotidiano il Perdono, contemplato in questo Anno Santo, e deve compiere gesti di Misericordia verso ogni fratello.

La speranza per tanti di noi che abbiamo “lavorato” alla realizzazione di quest’Altare è stata anche questa: il conforto di ritrovare nei nostri gesti le mani dei nostri cari che ci hanno preceduto. La fiducia e la fede di rinsaldare appunto quel legame che annulla ogni distanza e che nell’Amore ci unisce “ancora”.

A conclusione, abbiamo voluto ricordare a tutti che chi attraversa la Porta Santa con animo puro e sincero, chi si lascia trasformare in strumento di pace,  chi resta ancorato a Cristo, chi si nutre di speranza, chi partecipa al Banchetto che Dio Padre ci ha preparato, non è mai solo!

L’altro altare, quello di su,  ci è così descritto da Carmela Guarracino:

-Quest’anno, ispirati dal Giubileo indetto da papa Francesco, che richiama alla Speranza, abbiamo deciso di rappresentare San Paolo, protagonista di una delle conversioni più forte e simboliche della storia cristiana.

Lo abbiamo raffigurato nella caduta da cavallo sulla via di Damasco: il momento che segna il passaggio decisivo dalla persecuzione dei cristiani alla piena adesione a Cristo.

Questa scena non rappresenta soltanto un evento storico ma è anche simbolo di trasformazione, di rinascita spirituale e di apertura alla grazia di Dio.

Menzionato dal Papa, nella bolla di indizione del Giubileo, San Paolo è l’esempio più noto e diffuso del cambiamento e della fede rinnovata e noi l’abbiamo voluto ricordare per richiamare il messaggio di speranza e di misericordia di quest’anno giubilare.

San Paolo stesso nelle Lettera ai Romani (5, 5) ci ricorda che:

“La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.

Questa frase racchiude pienamente il senso del Giubileo e del nostro altare: una speranza che non è vuota ma fondata sull’amore concreto di Dio, che ci viene donato attraverso lo Spirito e che ci trasforma dal profondo, così come ha trasformato Paolo.

Attraverso quest’altare vogliamo invitare tutti a riflettere sul potere della fede, sul perdono e sulla possibilità di iniziare un nuovo cammino con il Signore, proprio com’è accaduto a Paolo. La sua figura ci ricorda che, anche nei momenti bui, l’incontro con Cristo può trasformare la nostra vita.

Ad ascoltare le persone che s’impegnano alla realizzazione degli altari, si comprende il connubio stretto tra fede e tradizione che sono i pilastri fondamentali intorno ai quali si sviluppa la festa del Corpus Domini:

i fedeli ogni anno, attraverso i racconti del Vangelo ne mostrano l’Essenza, l’Amore e l’Unione a ricordare che senza Eucaristia non c’è speranza per noi cristiani.

                                      Animatore della Cultura e della Comunicazione

                                             Anna Guarracino