La festa degli altari: storia di un paese tra fede e tradizione

Pubblicato giorno 9 dicembre 2018 - Corpus Domini: la festa degli altari

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Ai Colli di Fontanelle, fede e impegno animano la solennità del Corpus Domini con la tradizionale Festa degli Altari che ogni anno si svolge con una processione che, partendo dalla chiesa, va da un altare all’altro: “quello di su” e “quello di giù”.

La nascita della festa del Corpus Domini, da noi chiamata festa degli Altari, risale a tempi lontani. Non si conosce la data precisa delle prime celebrazioni religiose, anche se le prime tracce risalgono al 1924 circa.

A quei tempi, imponenti strutture si ergevano nei due slarghi più ampi del paese, raggiungendo altezze vertiginose.

Lungo la stradina di collegamento tra le due piazze, venivano allestite suggestive scene della vita di Gesù, tratte dal Vangelo.

Come ben si nota dalle foto d’epoca, negli altari di quegli anni gli elementi dominanti erano: lo sfondo mastodontico (alto a volte più di un palazzo a due piani), un lungo tappeto di segatura colorata  e aiuole laterali ricche di varie specie di piante e  di fiori.

Man mano che aumentava la competizione tra gli abitanti delle due parti del paese, sempre più grandiosi diventavano gli altari.  Anno dopo anno, imponenti costruzioni facevano bella mostra di sé al centro delle due piazzole, quella di su e quella di giù, e incantavano i fedeli non solo per la loro maestosità ma anche per la rappresentazione floreale dei simboli sacri del Corpus Domini e per l’ originalità degli elementi utilizzati per prepararli. Trattavasi di una vera gara/sfida tra le due fazioni.

Con il passar del tempo, si consolidò la tradizione e aumentò la bravura degli organizzatori e degli artigiani locali per cui le loro realizzazioni divennero vere  opere d’arte, talmente originali e creative che attiravano fedeli e curiosi da ogni parte della Penisola Sorrentina.

Verso gli anni 80, prese vita l’infiorata che gradualmente sostituì lo sfondo degli altari. Agli scenari tradizionali seguirono quadri di scene religiose composti da petali di fiori di diversi colori.

Se prima i fiori  erano utilizzati solo per abbellire le zone laterali lungo il tappeto di accesso all’altare, ora dominavano l’intero scenario: era un vero tripudio di colori e di profumi.

Poco cambiò negli anni ‘90, ma,  di volta in volta, gli scenari si arricchivano di nuovi simboli, di immagini più ricche e di segni che esaltavano la solennità del Corpus Domini.

Di sicuro effetto era il tappeto di segatura colorata, decorato con simboli religiosi,  sul quale poi doveva passare, in processione, il sacerdote con il SS. Sacramento per impartire la solenne benedizione eucaristica.

Intanto, ai due grandi Altari principali se ne aggiungeva sempre un terzo, di natura privata e di dimensioni molto più ridotte, che si trovava a metà cammino tra l’uno e l’altro. Veniva allestito davanti all’entrata di una casa di devoti che, a lor modo, si preparavano così a salutare il passaggio del S.S. Sacramento.

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Si cambia impostazione dal 2000 in poi…

Il 2000 segna una significativa  svolta  nella secolare tradizione degli altari.

Ora si attualizza  lo scenario e lo sfondo esalta l’indirizzo religioso della Chiesa sulle problematiche che affliggono l’umanità: questo è l’anno della pace nel mondo.

Negli anni successivi si continua a porre al centro dell’attenzione il messaggio evangelico dell’amore per se stessi e per il prossimo, sull’esempio dell’Amore di Dio che non esita ad offrire il figlio per la redenzione dell’umanità e di Gesù che ama e perdona  tutti,  anche i suoi stessi crocifissori.

Assume in questo periodo sempre più importanza la “simbologia” sacra tanto che ora con pochi “segni”  si cerca di dire tanto…

In questo ultimo tasso di tempo, l’attenzione degli “artisti locali” si concentra sui particolari. Inizia così la ricerca di fiori con tonalità diverse per cui la raccolta si specializza: ora, viene fatta anzitempo ed è più esigente; occorrono molte più varietà di fiori colorati per favorire, con l’incollatura dei loro petali, il gioco delle sfumature e gli effetti del chiaro-scuro nelle immagini riprodotte.

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Riprendendo un motivo caro alla tradizionale popolare, negli ultimi anni, sono tornati i misteri, ossia quadri di episodi  della vita di Gesù tratti dal Vangelo e interpretati con fede e devozione da figuranti locali.

Anna Guarracino e Rosa Mastellone