Orvieto: un pellegrinaggio volto all’ESSENZIALE

Pubblicato giorno 3 marzo 2019 - Archivio, Comunità... in uscita

In pellegrinaggio a Orvieto

Nei giorni compresi tra il 23 e il 24 febbraio u.s., un gruppo di 57 persone della nostra Parrocchia,  si è recato in Pellegrinaggio ad Orvieto.

Don Tonino, ha inteso concretizzare ancora una volta, il pensiero di Papa Francesco, che invita  tutti i cristiani ad essere  “Chiesa in uscita”.

Una Chiesa che esce per fortificarsi, per ritrovarsi e per cercare (come più volte ha ribadito il nostro Don ) l’ ESSENZIALE! Nel  nostro caso tutto è stato imperniato sull’importanza dell’EUCARISTIA , nella vita del singolo e in quella della famiglia.

Nella mattinata di sabato la nostra prima tappa è stata la visita al Duomo, dove ci aspettava una Suora, la quale,  più che farci da guida, si è fatta compagna di un cammino condiviso.

Con entusiasmo e grinta oltre a  farci apprezzare la maestosità e la preziosità artistica, ci ha evidenziato quanto gli artisti mettessero in gioco la loro vita e la loro fede.

All’interno del Duomo, la Cappella del Corporale, così denominata perché nell’estate del 1264, un giovane e scrupoloso sacerdote, mentre alzava l’Ostia per consacrarla, ebbe il dubbio, che dentro quel pane azzimo  non fossero, realmente presenti, il corpo e sangue di Cristo. Immediatamente parte dell’Ostia si trasformò in un pezzo di carne sanguinante e macchio’ il corporale, che da allora fu conservato e onorato come reliquia. Nacque così, la festa del CORPUS DOMINI.

Dal pomeriggio del sabato e per l’intera domenica ci  siamo  recati, ogni volta che  ci fosse permesso, al Monastero del “BUON GESU’”, dove 15 Monache di cui 5 della Penisola Sorrentina, dell’ordine francescano di S. Chiara, custodiscono l’Eucaristia e vivono di preghiera e di carità.

Le Monache confezionano le Ostie, quelle, che si utilizzano anche nella nostra Parrocchia.

Spiegare la gioia e la serenità, che  vivono queste donne, in un monastero di clausura è veramente difficile. Ancora più difficile, spiegare, come le Monache, riescano ad entrare con delicata comprensione nelle difficoltà di ciascuno, facendo apprezzare l’OPERA GRANDE di DIO. Anche il loro canto “celestiale”, che ha accompagnato tutte le funzioni, allarga il cuore.

Sia la Suora giuda nel Duomo, che le Monache del “BUON GESU’ ” insieme a Don Tonino hanno lasciato al gruppo un messaggio univoco: “Permettere a Dio di DIMORARE in ciascuno e porre fiducia nell’ AMORE di un PADRE, che manda il suo FIGLIO (fatto uomo) ad istituire il Sacramento dell’EUCARISTIA,  per donarsi completamente a tutti noi.

Don Tonino ha ribadito più volte che, l’Eucaristia, vissuta come Dono e con consapevole fratellanza, è  la Strada Maestra per assaporare il “VERO” e il “BENE”, per poi condividerlo nel quotidiano con la famiglia, negli ambienti di lavoro, nella scuola, in Chiesa.

                                                                     Maria e Germana

                                                                                                       

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