Riflessione sui doni dello Spirito Santo: Il dono della scienza.

Pubblicato giorno 7 settembre 2021 - Archivio, Riflessioni

IL DONO DELLA SCIENZA

La scienza è un altro dei sette doni dello Spirito Santo.

Nella Bibbia è sinonimo di conoscenza, chi possiede questo dono vede il riflesso dell’amore di Dio nelle persone e nelle cose belle che lo circondano.

L’uomo contemporaneo è particolarmente esposto alla tentazione di dare un’interpretazione materialistica del mondo dando troppa importanza alla ricchezza, al piacere, al potere correndo il rischio di divinizzarle fino a farne lo scopo della propria vita.

Sono questi i principali idoli dinanzi ai quali il mondo troppo spesso si prostra.

Per resistere a tale tentazione e per rimediare alle conseguenze negative ecco che lo Spirito Santo soccorre l’uomo con il dono della scienza. È questa che lo aiuta a valutare rettamente le cose nella loro essenziale dipendenza dal creatore. Grazie ad essa, come scrive San Tommaso, l’uomo non stima le creature più di quello che valgono e non pone in esse, ma in Dio, il fine della propria vita.

Con questo dono riusciamo a comprendere qual è il posto che le cose materiali devono avere nella nostra vita e come dobbiamo usarle. Se guardiamo la natura, il cielo, le stelle con occhi illuminati dallo Spirito Santo, scopriamo come ogni cosa ci parla di Dio e del suo amore; anche quando ammiriamo un’opera d’arte o qualsiasi meraviglia che sia frutto dell’ingegno e della creatività dell’uomo, di fronte a tutto questo, lo spirito ci porta a lodare il Signore e a riconoscere in tutto ciò che abbiamo e siamo, un dono inestimabile di Dio e un segno del suo infinito amore per noi.

Quindi guardare il mondo con occhi del cuore significa misurarsi con una realtà che ci supera: guardare, scrutare, conoscere, comprendere e lodare, sono questi i diversi passi che il dono della scienza può insegnarci a compiere, nell’umiltà, riconoscendoci sempre e comunque creature plasmate dalle mani del Creatore. Lo Spirito Santo ci vuole rendere ricchi ma solo di cose importanti. Dio stesso ha guardato il mondo appena creato con “scienza” dichiarandolo “cosa buona” e ci dice il Papa che anche noi dobbiamo assumere questo atteggiamento e vedere che il creato è cosa buona e bella e apprezzarlo senza considerarci i padroni. Esso non è una proprietà di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento, ne tanto meno è una proprietà solo di alcuni: il Creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato perché ne avessimo cura e lo utilizzassimo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine.

Come ci ha ribadito Papa Francesco “noi siamo custodi del Creato”, quando lo sfruttiamo distruggiamo l’amore di Dio. Il Papa ha raccontato un aneddoto personale, l’incontro in campagna con “una persona semplice” alla quale piacevano tanto i fiori e li custodiva. Questa persona ha detto “dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato; il Creato è per noi affinché ne profittiamo bene, non sfruttarlo, ma custodirlo, perché Dio perdona ma il Creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà”. Il Pontefice ha voluto insistere anche su un altro aspetto, sull’esempio di Dio stesso, che quando finì di creare l’uomo non disse “vide che era cosa buona”, ma disse che era “molto buona”, dobbiamo sempre ricordare che l’uomo non è una parte qualunque del creato, no, agli occhi di Dio noi siamo la cosa più bella, più grande, più buona della creazione. Ed è in questa prospettiva che riusciamo a cogliere nell’uomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno di amore che è impresso in ognuno di noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle.

Per tutto questo chiediamo allo Spirito Santo il dono della Scienza per capire bene che il creato è il più bel regalo di Dio. Egli ha fatto tante cose buone per la cosa più buona che è la persona umana.

 

(Carmela Guarracino)