Riflessione sui doni dello Spirito Santo: l’ intelletto.

Pubblicato giorno 5 settembre 2021 - Archivio, Riflessioni

 

I doni dello Spirito : l’ intelletto

Buonasera stasera riflettiamo insieme su due doni: l’ intelletto e la fortezza. Che cosa vuol   dire “INTELLETTO”?

Questa parola deriva dal latino “intus-legere” e significa leggere dentro.

Il dono dell’Intelletto  è il dono con cui lo Spirito Santo rende il nostro sguardo “illuminato” sulla realtà, per renderci capaci di avere idee chiare e costruttive e capirne il significato più profondo.

L’intelletto dunque non è l’intelligenza come la intendiamo noi, cioè saper svolgere compiti difficili, essere dei geni, capire e commentare poesie, ma il dono dell’Intelletto è una intelligenza secondo Dio: mi piace chiamarla “l’intelligenza del cuore”.

Con esso Dio vuole costruire con noi una mentalità cristiana che non si ferma alla superficie, ma punta sempre al profondo dell’essere, alla verità delle cose. Così il dono dell’intelletto coinvolge non soltanto la mente ma anche il cuore, la volontà, la passione e persino l’azione e ci conduce alla gioia.

 Da questo dono, scaturisce anche un modo nuovo di valutare e di vedere le cose, le relazioni, la vita: questo modo di vedere ci conduce alla gioia.

La gioia cristiana è una maturazione continua, spesso anche una tristezza maturata e superata, riempita di Dio. Dio è creativo, siamo chiamati  continuamente al cambiamento, al rinnovamento. Famosa è la frase del Piccolo Principe “L’ essenziale è invisibile agli occhi”, non si vede bene che con il cuore, perché si conosce veramente quando si ama: la conoscenza che si raggiunge con il cuore è più profonda di quella   fredda e razionale.

Soltanto chi ama vede davvero, perché vede le cose dall’interno. Sant’Agostino diceva “ama e fa ciò che vuoi”, perché se ami, sei dentro le cose, dentro le persone e le loro storie, non giudichi, non ce la fai, perché le capisci. Se il dono della Sapienza, come abbiamo ascoltato ieri con Francesca, è la “luce per vedere”, e la scienza è l’ “oggetto da vedere”, l’intelletto è  “il modo in cui vediamo”.

Come vediamo?“Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?”. L’invito di Gesù è un invito ad andare oltre, a penetrare la superficie, a “leggere dentro”, ad andare fino in fondo alle cose, a vedere oltre le apparenze, oltre al look.

Il dono dell’intelletto ci dice: apri gli occhi, sii “intelligente”. È il dono della «profondità» contro la «superficialità»; dono dell’«essere» contro l’«apparire». Il dono del «dire-bene» contro il «dire-male», del conoscere se stessi, del saper riconoscere e capire a fondo il prossimo: ciò che gli altri dicono e soprattutto ciò che NON dicono; mi piace molto questo dono perché ci da la possibilità di scoprirci rinnovati, di continuo.

 Sempre. Credo che questo dono, ci serva proprio a misurarci dentro, a capire quali sono le nostre forze i nostri limiti, sapere quali cose possiamo fare e dire e quali no, a riconoscere il momento in cui dobbiamo fermarci e quello in cui possiamo osare.

Vorrei che imparassimo a leggerci con attenzione il cuore, a imparare le misura esatta delle cose che producono il bene.

Grazie

(Rosa Mastellone)