Veglia di preghiera

Pubblicato giorno 10 aprile 2020 - Archivio, Insieme si può

 

Restate qui e vegliate” Mc 14,33

G: Con il mercoledì delle Ceneri, abbiamo dato avvio al grande cammino della Quaresima che ci ha permesso di prepararci con il digiuno, la preghiera e le opere di carità ad accogliere con uno spirito rinnovato l’autentica e gioiosa presenza di Cristo, e spiritualmente seppur nelle nostre case, nella domenica delle palme abbiamo contemplato nel glorioso ingresso in Gerusalemme e che oggi abbiamo ricordato nella sua ultima cena. Questa sera vogliamo accompagnare Gesù con la preghiera, condividendo i momenti di grande prova e sofferenza che egli stesso ha vissuto nell’orto degli ulivi. Vogliamo raccogliere benevolmente l’invito di Gesù a rimanere con lui e vegliare, atteggiamenti questi che ci portano a mettere nella nostra vita Cristo al primo posto, a metterlo al centro del nostro cuore. Quando Gesù è al centro del cuore, si muove un motore potentissimo che è l’Amore quello vero, ed è proprio questo amore che ha spinto Gesù ad offrire come speciale dono la sua vita per noi.

Canto: E’ Giunta l’ora.

 

È giunta l’ora

È giunta l’ora, Padre, per me:

ai miei amici ho detto che

questa è la vita: conoscere Te

e il Figlio Tuo: Cristo Gesù.

Erano tuoi, li hai dati a me,

ed ora sanno che torno a Te.

Hanno creduto: conservali Tu

nel tuo Amore, nell’unità.

Tu mi hai mandato ai figli tuoi:

la tua parola è verità.

E il loro cuore sia pieno di gioia:

la gioia vera viene da Te.

Io sono in loro e Tu in me;

e siam perfetti nell’unità;

e il mondo creda che Tu mi hai mandato:

li hai amati come ami me.

 

C: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T: Amen

 

Breve pausa di silenzio

IN PREGHIERA

T – Signore, noi ti adoriamo questa sera nell’atto di donare per noi il tuo corpo e il tuo sangue.

Tu sei in noi la vita della nostra vita, la vita del nostro cuore, tu sei la legge della nostra vita,

L’intima forza del nostro essere e del nostro agire, l’ardore dei nostri cuori, la nostra pace,

La nostra ob­bedienza, la nostra capacità di amare e di servire.

Tu, Gesù, lo sei stato per tanti sacerdoti. […]

Tu sei stato in tutti i tempi l’ispiratore delle vocazioni, dei propositi generosi.

Ti preghiamo di manifestarti ancora oggi per mezzo della tua Chiesa,

Di questa Eucaristia celebra­ta in San Pietro, in tutto il mondo, ma a porte chiuse senza assemblea

di manifestarti a tutte le situa­zioni, presso tutti i popoli e tutte le razze.

Per mezzo dello Spirito Santo che ci è donato dal tuo cuore trafitto,

Afferra le nostre vite e con­formale alla tua, affinché sempre e in tutti i luoghi,

fino al termine dei giorni, la tua vita, o Gesù, conti­nui a vivere

in modi e in forme sempre nuove nella Chiesa del Padre.

Attiraci a te, Signore agonizzante e crocifisso.

Trasformaci sempre e di nuovo in te, perché possia­mo prolungare nel mondo

Quella rivelazione dell’amore del Padre che sei tu, nella grazia dello Spirito Santo

che ci è donato in questa preghiera.

Maria, Madre dell’eucaristia, insegnaci ad accostarci alla cena del tuo Figlio, a desiderarla di più

e a riviverla nella nostra vita. Amen.

(card. Carlo Maria Martini)

C: Con il cuore colmo di riconoscenza, eleviamo al nostro Salvatore un inno di ringraziamento e cantiamo insieme: Oh, oh, oh adoramus te domine. (x2)

  • Per aver voluto perpetuare per sempre il sacrificio della tua Croce, noi ti ringraziamo…

  • Per avere istituito l’Eucaristia come segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, noi ti ringraziamo…

  • Per averci ammessi alla tua mensa nella quale l’anima è ricolma di grazia e ci viene dato il pegno della vita futura, noi ti ringraziamo…

  • per il dono della tua continua presenza sotto i segni eucaristici, come nostro fratello e amico, noi ti ringraziamo…

 

Breve pausa di silenzio e sottofondo

L –Dal Vangelo di Marco.

Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: “Sedetevi qui, mentre io prego”.  Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.  Gesù disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”. Poi, andato un po’ innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora. E diceva: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu”. Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. (Marco 14,32-38)

MEDITAZIONI Card. Carlo Maria Martini.

 

L2: Gesù, noi vorremmo seguirti sulla via della croce. Vogliamo entrare con te nell’orto degli ulivi, nel podere chiamato Getsèmani, per unire la nostra preghiera alla tua. Ma, come per i discepoli, ci è tanto difficile! Per essi c’è la stanchezza del giorno precedente, c’è il silenzio cupo della notte con gli oscuri presagi che lo accompagnano. Noi, soprattutto quando vogliamo vegliare un po’ più a lungo con Te, veniamo oppressi dai fantasmi che si agitano nei nostri cuori e che ci rendono la preghiera un peso. Sentiamo una gran voglia di fuggire, di darci per vinti e di abbandonarci a distrazioni che ci tolgano da questo incubo. Non riusciamo a condividere il tuo spavento e la tua angoscia e soprattutto non riusciamo a sintonizzarci con la tua preghiera. Anche le tue parole sulla tentazione che incombe sono ricevute da noi con lo spirito ottuso e incapace di capire. Il sonno appesantisce le nostre membra e chiude il nostro cuore. Intanto Gesù, viene coinvolto in tutto il suo essere dalla grande e decisiva preghiera: Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile, allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi.

Canone: Misericordias Domini in aeternum cantabo. (x2)

 

L3: Gesù, tu hai voluto provare fino all’ultimo la ripugnanza per la volontà del Padre, contraria alle tue attese. Anche noi sentiamo talora questa ripugnanza. Tu hai accettato di essere oppresso da una tristezza mortale. Può capitare, in certi momenti della nostra vita, di giungere fino a questo punto. Fa che non ci spaventiamo di questa resistenza che sentiamo nascere dentro. Fa che non ci arrendiamo né pensiamo che in tali frangenti è giocoforza arrendersi. È necessario stringere i denti e soprattutto confidare nella potenza dello Spirito che opera in noi. Possiamo sempre essere vittoriosi, per la forza di colui che ci ha salvati. Gesù, noi vorremmo seguirti sulla via della croce. Vogliamo entrare con te nell’orto degli ulivi, nel podere chiamato Getsèmani, per unire la nostra preghiera alla tua. Ma, come per i discepoli, ci è tanto difficile! Per essi c’è la stanchezza del giorno precedente, c’è il silenzio cupo della notte con gli oscuri presagi che lo accompagnano. Noi, soprattutto quando vogliamo vegliare un po’ più a lungo con Te, veniamo oppressi dai fantasmi che si agitano nei nostri cuori e che ci rendono la preghiera un peso. Sentiamo una gran voglia di fuggire, di darci per vinti e di abbandonarci a distrazioni che ci tolgano da questo incubo. Non riusciamo a condividere il tuo spavento e la tua angoscia e soprattutto non riusciamo a sintonizzarci con la tua preghiera. Anche le tue parole sulla tentazione che incombe sono ricevute da noi con lo spirito ottuso e incapace di capire. Il sonno appesantisce le nostre membra e chiude il nostro cuore. Intanto Gesù, viene coinvolto in tutto il suo essere dalla grande e decisiva preghiera: Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile, allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi.

 

Canone: Misericordias Domini in aeternum cantabo. (x2)

 

L4: Gesù, tu hai voluto provare fino all’ultimo la ripugnanza per la volontà del Padre, contraria alle tue attese. Anche noi sentiamo talora questa ripugnanza. Tu hai accettato di essere oppresso da una tristezza mortale. Può capitare, in certi momenti della nostra vita, di giungere fino a questo punto. Fa che non ci spaventiamo di questa resistenza che sentiamo nascere dentro. Fa che non ci arrendiamo né pensiamo che in tali frangenti è giocoforza arrendersi. È necessario stringere i denti e soprattutto confidare nella potenza dello Spirito che opera in noi. Possiamo sempre essere vittoriosi, per la forza di colui che ci ha salvati.

 

Canone: Misericordias Domini in aeternum cantabo. (x2)

 

Breve pausa di silenzio e sottofondo

 

G – In questa notte in cui fu tradito, il nostro Salvatore celebrò l’ultima Cena e affidò alla Chiesa il memoriale della sua morte e risurrezione, perché lo celebrasse perennemente fino alla sua venuta. Nella luce di questo grande Mistero, rivolgiamo a Cristo, la nostra preghiera:

L – Preghiamo insieme e diciamo: Ti preghiamo, Signore.

  • Per le Chiese d’Oriente e Occidente:

  • Per il Santo Padre Francesco, che hai preposto a capo del tuo gregge:

  • Perché il nostro Vescovo, il nostro Parroco e tutti i Pastori della Chiesa vivano nella santità e nella fedeltà al Vangelo:

  • Per quanti vivono in maniera incoerente il ministero che hai loro affidato:

  • Perché i missionari e i ministri del Vangelo vivano con coraggio e dedizione il loro servizio:

  • Per tutti gli operatori pastorali:

  • Per l’unità di tutti i cristiani nell’unica Chiesa, tua Sposa:

  • Per coloro che chiami al sacerdozio e alla vita consacrata:

  • Perché tu scelga ancora numerosi e santi operai nella tua messe:

  • Perché quanti governano le nazioni non abusino del potere che esercitano:

  • Per la pace nel mondo e in ogni cuore:

  • Per quanti soffrono nel corpo e nello spirito:

  • Per i poveri, gli afflitti e i dimenticati dalla società:

  • Perché tu sostenga quanti sono perseguitati a causa della Verità:

  • Per quanti, con il loro lavoro, contribuiscono alla crescita di una società più giusta e fraterna:

  • Per quanti non hanno un lavoro:

  • Perché tu converta i cuori di chi ha causato la crisi morale, sociale ed economica nel nostro Paese:

  • Per gli immigrati in cerca di fortuna che raggiungono le nostre coste:

  • Per i bambini:

  • Per i giovani, futuro della nostra Chiesa e della nostra società:

  • Per le famiglie ed i fidanzati:

  • Per gli anziani:

  • Per quanti non riescono a perdonare:

  • Per la nostra Comunità parrocchiale:

  • Per tutti gli uomini e le donne di questo mondo:

  • Per tutti i fratelli defunti:

 

Canto: Dio è Amore (Rns) o Dov’è carità è Amore

Breve pausa di silenzio e sottofondo

 

T: Ci impegniamo noi, e non gli altri; unicamente noi, e non gli altri;

né chi sta in alto, né chi sta in basso;  né chi crede, né chi non crede.

Ci impegniamo, senza pretendere che gli altri si impegnino,

con noi o per conto loro, con noi o in altro modo.

Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna,

senza accusare chi non s’impegna,

senza condannare chi non s’impegna,

senza cercare perché non s’impegna.

Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi mutiamo….

Si fa nuovo, se qualcuno si fa nuova creatura.

La primavera incomincia con il primo fiore,

la notte con la prima stella,

il fiume con la prima goccia d’acqua, l’amore col primo pegno.

Ci impegniamo perché noi crediamo nell’amore,

la sola certezza che non teme confronti,

la sola che basta ad impegnarci perpetuamente.

(Don Primo Mazzolari)

 

C: Preghiamo insieme e diciamo: Padre Nostro…

C: Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli è Dio… T – Amen.

 

BENEDIZIONE

 

Canto: Resta con noi