Natale 2018: Una testimonianza di luce

Pubblicato giorno 25 dicembre 2018 - Archivio, Festività, Presepi

Natale 2018: una testimonianza di luce

per splendere e far risplendere (inviata con e-mail)

Vorrei che queste mie parole raggiungessero un prete, che non conosco, in un paesino che si chiama Colli, vicino S.Agnello, dove ho avuto il piacere e la sorpresa di trascorrere il Natale.
Non sono amante di presepi. Bellissimi, ma tutti uguali.
Quest’ anno con la mia combriccola di amici siamo venuti in penisola per il grande e sfarzoso cenone della vigilia.
Locali eleganti, cibi raffinati, luci in quantità. E proprio attratti dalla luce abbiamo deciso di muoverci all’ avventura incuriositi da una chiesetta in cima ad una collina.
Sembrava una perfetta conclusione di una meravigliosa serata: concludere pregando ipocritamente in una chiesetta elegante, “in” ,tra persone ben vestite e sorridenti. Ma non è stato così, non come pensavamo noi.
Da tempo non vivevo una celebrazione della messa della Vigilia, cosi … coinvolgente.
Già entrando in questa chiesetta, siamo stati attratti dal fascino dell’ allestimento: stelle dovunque, bianche, grandi, ci sovrastavano sulle teste, brillavano, e noi come bambini spostavamo la testa di qua e di là per vederne il luccichio, ci siamo persi. Ci siamo incantati nel cercare di leggere strani messaggi scritti su molte stelle … cos ’ erano? Bianco dovunque, ma un bianco meraviglioso, potevi vederci dentro l’ immensità e la semplicità, proprio come la Madonna , semplice ma divina!
Sull’ altare troneggiava una Natività insolita. Bianca anche lei. Ma infinita.
La cosa strana è che la stella cometa, che siamo soliti vedere in cielo, qui era a terra e proteggeva Giuseppe, Maria e il piccolo nato.
Il prete, nell’ omelia ha chiarito tutto. Le stelle erano un invito a splendere da cristiani “come astri nel mondo”, la cometa ci indica la via, affidarci a Gesù, i messaggi sulle stelle erano i pensieri e le preghiere di quanti con questo gesto hanno mandato in cielo una parte più intima di loro. L’ omelia si è conclusa con l’ invito a ognuno di noi ad aver cura di splendere. Lo farò. Forse ho perso la mia luce da credente, ma da oggi intendo recuperarla. Complimenti a questo parroco che ha riversato nel presepe una forza nuova, un presepe che parlava di passione. Già perché solo chi ha passione poteva concepire a modo suo un presepe simile. Incantevole.
Ora Mi piacciono i presepi! E ringrazio questo prete per le sue semplici parole, certo avrò cura di splendere, e comincio con questa testimonianza.

Pozzuoli, 29 -12 -2018
Alberto Giustiniani