Stare dietro a Gesù: una scelta amorosa

Pubblicato giorno 19 aprile 2020 - Archivio, Riflessioni

Stare dietro a Gesù: una scelta amorosa

Written by sorella Sylvie.

Dagli Exultet nel manoscritto IB49 della Biblioteca Nazionale di Napoli

Mc 8,34-38 (Lezionario di Bose)
In quel tempo 34 Gesù, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà;ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. 36 Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? 37 Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? 38 Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi»

 

“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (v. 34).

 

Queste parole, lette spesso perché ricorrono nei tre vangeli sinottici, sembrano un ritornello cui, come in genere accade con i ritornelli, non diamo più peso. Eppure sono parole pesanti che sono state e sono tuttora una pietra d’inciampo per i discepoli di tutte le generazioni. Dobbiamo capire queste esigenze radicali alla luce dell’insegnamento di Gesù nei versetti precedenti: “Gesù cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto… venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere… Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi, rimproverò Pietro e disse: ‘‘Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini’” (Mc 8,31-33).

 

Pensare “secondo gli uomini” è pensare che abbiamo la possibilità di salvare da soli la nostra vita ed è fuggire l’idea della morte. Tentiamo di guadagnare il mondo intero (la nostra vita) credendo di salvarla. È una tentazione che Gesù, come uomo, ha conosciuto sulla propria pelle: “Il diavolo mostrò a Gesù tutti i regni del mondo e la loro gloria… allora Gesù gli rispose: ‘‘Vattene, Satana!” (Mt 4,8-10).

 

Vediamo dunque che pensare “secondo gli uomini” è dare corda a Satana e perdere la vita. Gesù sa che la vita ha più valore del mondo intero perché l’ha vissuta e capisce quanto teniamo a essa: “Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?” (v. 37). Se per lui la vita ha avuto più valore del mondo intero vuol dire che il rinnegare se stesso e il prendere la propria croce non è un cammino mortifero, un cammino sacrificale in cui dobbiamo sacrificare le nostre capacità, la nostra energia vitale e la nostra creatività nella rinuncia del nostro essere. Questo sarebbe onorare la morte invece di onorare Dio, sarebbe comunque un perdere la propria vita nel tentativo di salvarla da noi stessi: immolandoci a un dio immaginato, cioè a un idolo.

 

Rinnegare se stessi è il contrario della realizzazione di sé tanto promossa nella nostra cultura? Cosa ha fatto Gesù? Come si è realizzato, lui che dà tanto valore alla vita al punto di non voler perderla neanche per la gloria del mondo intero? Ha rifiutato di sacrificarsi all’idolo dell’“io”. Perché ha capito che la via narcisista della ricerca dell’appagamento personale a scapito del mondo (gli altri, il pianeta) è ancora una volta un tentativo di salvarsi la vita da sé, e per il discepolo è un passare davanti a Gesù. Il rinnegamento che ci chiede è quello, doloroso e amoroso, di rinunciare a questi nostri tentativi vani per salvarci e di abbandonarci con tutto il cuore, con tutte le forze e con tutti i pensieri al suo amore più forte della morte. È il solo capace di salvarci da noi stessi e di aprirci una via di resurrezione già nell’oggi: una vita in cui il dono di sé per amore può fiorire e realizzare la nostra vera vita.

 

Per star dietro a Gesù, se questa è la nostra scelta amorosa, impariamo a pensare nel modo in cui lui pensa, a rinnegarci nel modo in cui lui si è rinnegato e a prendere la propria croce come lui ha preso la sua, chiedendogli di aiutarci a discernere la via della vita.

Sorella Sylvie

GESU